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Yoga per principianti

Yoga per principianti: ce ne parla Sonia, insegnante di yoga Just Life.

Siete rigidi come Pinocchio? Non vi toccate le ginocchia con le mani? Lo yoga? “Naaa! non fa per me!”
In questo articolo vi spiegherò come sia possibile diventare yogin in cinque mosse.

Yoga per principianti: l’abc

Lo yoga è una disciplina che ti mette in gioco. Si tratta di provare a stare nelle posture con molta comodità e stabilità. Soprattutto fai attenzione: lo yoga non va interpretato come una disciplina a livelli! Quindi lo yoga per principianti in relatà non esiste.
Esiste lo yoga che chi non ha mai fatto yoga vive in forma, diciamo così, un po’ più di superficie rispetto a chi è più esperto. Ma lo yoga è yoga e va bene per più o meno tutti. Quindi l’atteggiamento giusto è: siamo tutti principianti, sempre, anche dopo molti anni di pratica.

Yoga per principianti: andiamo in ordine

Si comincia dalle posizioni base, quelle più “semplici” da tenere! Quelle che anche Pinocchio saprebbe tenere nello…yoga per principianti! Stiamo in piedi gran parte del tempo durante il giorno e non ci accorgiamo di farlo! Proveremo ad “accorgercene”, nel senso di “prestare attenzione” al nostro stare in piedi nella posizione di Tadasana, la montagna.

La montagna è stabile, e ci ricorda l’impermanenza, sembra lì da sempre eppure…anche la montagna viene modellata dal vento, dall’acqua, dal tempo, cambia colore nelle stagioni.
Puoi migliorare la tua postura osservando come distribuisci il peso sui piedi. Imparando a bilanciarlo tra il tallone e la punta. A questo proposito ti consiglio di leggere questo articolo.

I piedi sono vicini, le braccia lungo il corpo a disegnare i lati della tua montagna, il bacino leggermente anteroflesso, il baricentro a tre dita dall’ombelico. Immagina di sentire sul tuo capo una fune che viene tirata in verticale dall’alto.
Se senti i tuoi piedi che si stringono un po’ e le dita magari assumono involontariamente una chiusura prova ad aprirli bene come se fossero radicati (immagina le radici che penetrano nella terra). Lascia le spalle morbide e il collo non rigido, prova a non stringere le mandibole e percepisci il tuo viso disteso, rilassato. Ecco. Bene. L’hai presa la postura? Ok.

Yoga per principianti: ora tieni la postura.

Tienila almeno per la durata di dieci profondissimi respiri. E respira come potessi farlo dai piedi. Mi dirai: che cavolo dici? Come respiro dai piedi? Ti rispondo: ci hai mai pensato che respiriamo da tutto il corpo? La pelle, dico, quella lo fa. Siamo d’accordo che lo fa? Ecco. Solo che, come non sentivamo la posizione in piedi, non sentiamo la pelle respirare. Se non la ascoltiamo. Fatti silenzioso. Vedrai che prima o poi lo sentirai anche tu. E qui già ci sarebbe da chiedersi se quello che stai facendo è da yoga per principianti. Lo è? O non lo è già più?

Yoga per principianti: dove porto l’attenzione, lì io porto energia e salute

Vogliamo essere più presenti a noi stessi? Più concentrati? Trovare un equilibrio? Ascolta la postura, prendi consapevolezza dello spazio che il corpo fermo occupa. Accorgiti del ritmo del respiro e della direzione che a quel respiro vuoi dare. Percorri quella direzione con la mente. Inspiro e salgo dalla pianta del piede alla caviglia al polpaccio e su su fino in cima al capo. Espiro e riscendo morbidamente a terra alle radici.

Il controllo o, più propriamente, l’espansione del respiro si chiama pranayama e puoi leggerne una prima definizione, se ti va.
E tutto questo, WOW, mi dà un tono muscolare diverso, sciolgo nell’espiro le contratture, mi sento più alto, più dritto, più saldo a terra. Mi percepisco meno gobbo sotto la pressione della stanchezza, del tempo che passa, delle responsabilità che mi sovrastano. E anche gli altri mi vedono così. Torace bene aperto e capo che si eleva verso l’alto, non mi sembra già di avere un ruolo diverso nello spazio? E come dice l’Hathayoga Pradipika, uno dei testi classici dello yoga, nella lezione II punto 2:

Quando il respiro è instabile, la mente è instabile; quando il respiro è stabile, la mente è stabile e lo yogin raggiunge la stasi: perciò è necessario controllare il respiro.

Yoga per principianti: Dharana, ovvero la concentrazione

Nell’attimo esatto in cui porto la mia concentrazione (Dharana) al corpo, e imparo a direzionarla, sulle singole parti del mio corpo succede qualche cosa. Dharana è una delle tappe della maturazione spirituale dello yogin. Per saperne di più.

La mia mente (manas) non ha più tempo di pensare. I miei pensieri (vritti) non mi sovrastano più. E per dieci profondi respiri sarò stato liberato dalla schiavitù della mia testa. Mi sarò tolto il peso del chiacchiericcio mentale o quantomeno l’avrò rallentato. Mi sembra poco? E’ già qualcosa. E ti rivelo un segreto dello Yoga per principianti: la concentrazione si può imparare.

Yoga per principianti: mi alleno

Cado, ricomicio, cado, ricomincio. Mi alleno e mi alleno alla concentrazione, alla fermezza della postura, all’ascolto (e bada bene è puro ascolto) del respiro. All’inizio mi sentirò rigido, mi sembrerà difficile stare fermo. Probabilmente avrò dei fastidi che, se va bene, non saranno fisici, ma probabilmente saranno mentali, perché mi verrà da chiedermi cosa diavolo sto facendo. Con tutto quello che c’è da fare, io sto lì fermo come una montagna?

Poi però, giorno dopo giorno, la mia montagna diventerà sempre più mia e io sarò così bravo ad immaginarmi la montagna che sono diventato. Al punto che quasi mi sembrerà di esserlo sempre stato e sentirò il mio capo come la vetta che spicca in un cielo limpido. E i miei piedi saranno la base stabile di una splendida montagna innevata, oppure mi farò collina dalla cima morbida e dai versanti sinuosi e dolci. Sarò ancora tra i praticanti di un corso di yoga per principianti? Chi lo sa.

Quando la postura non sarà più rigida e non farò più fatica a tenerla a lungo, allora lì sarò nello yoga. E questo è solo l’inizio della trasformazione! Presto il burattino che eri lo vedrai poggiato su una sedia, come un vestito dismesso, e ti dirai “Come ero buffo quando ero un burattino!” Lo Yoga per principianti, come vedi, è solo un modo di dire.

Photo by Sarah Pflug from Burst